Le linee vita anticaduta: l’obbligo per la sicurezza dei lavoratori in quota
Perchè parlare di linea vita anticaduta?
Nel 2017 è stato pubblicato “Il sistema di sorveglianza Infor.MO degli infortuni mortali e gravi” a cura di Inail in cui è ricompresa una scheda di approfondimento relativa agli incidenti sul lavoro in quota, che espone i lavoratori a rischi elevatissimi per la loro salute e sicurezza.
I dati fanno emergere che gli infortuni per le cadute dall’alto hanno una percentuale del 33,1%, che in edilizia arriva addirittura fino al 55%.
Bisogna fare molta attenzione: i responsabili di un immobile (l’amministratore condominiale o il proprietario), il datore di lavoro, i dirigenti o i preposti possono essere coinvolti in azioni penali e civili qualora emergano violazioni o deficienze nei riguardi delle normative vigenti in merito alla protezione dei lavori in quota.
Nel 2013 è stato così approvato dalla Regione Emilia Romagna l’atto 149/2013 l’ “Atto di indirizzo e coordinamento per la prevenzione delle cadute dall’alto nei lavori in quota nei cantieri edili e di ingegneria civile, ai sensi dell’art. 6 della L.R. 2 marzo 2009, n. 2; dell’articolo 16 della legge regionale 24 marzo 2000, n. 20”, al quale è allegato il regolamento tecnico riguardante le linee vita in Regione.
L’obbligo dell’installazione di linee vita anticaduta, adempimento richiesto dalla legge italiana in campo di sicurezza nell’edilizia, ha lo scopo di mettere in sicurezza:
- i percorsi di accesso al tetto o alle vetrate (adeguato al passaggio di operatori e attrezzature da lavoro)
- il transito (passaggio dei lavoratori in totale sicurezza mediante elementi protettivi)
- l’esecuzione dei lavori
- l’accesso e percorso devono essere permanenti e garantiti da sistemi di protezione fissi
Ad ogni installazione di linea vita deve essere associato un Elaborato Tecnico, redatto da un professionista abilitato, che deve contenere:
- soluzioni progettuali idonee e conformi rispetto alla normativa vigente
- elaborato grafico descriventi percorsi e accessi sulla copertura
- documentazione fotografica del montaggio
- relazione di calcolo e verifica di idoneità della linea vita installata
- certificazione del produttore e Dichiarazione di corretta installazione (redatta dall’installatore)
- manuale d’uso e di manutenzione
Nel caso in cui però mancasse uno o più documenti di quelli elencati sopra, per rendere conforme la linea vita, è necessario il Certificato di collaudo firmato da un tecnico abilitato.
Un valido punto di riferimento in merito è costituito dalle “Linee Guida per la scelta l’uso e la manutenzione di dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto – SISTEMI DI ARRESTO CADUTA” fornito dall’ ISPESL – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.