Transizione 5.0: il fotovoltaico per le imprese

Essere sostenibili restando competitivi.

Le aziende che inseguono questo traguardo da quest’anno potranno contare sulla Transizione 5.0: il piano governativo supportato dal MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) per promuovere la trasformazione green e digitale italiana.

Non è la prima volta che sul nostro blog pubblichiamo la notizia di un provvedimento ministeriale riguardante la transizione energetica.

È successo con il decreto sulle Comunità Energetiche e con il Bando Agrivoltaico, segno che c’è una volontà di innovazione del tessuto economico.

Infatti, con la misura Transizione 5.0, verrà messo a disposizione delle aziende un totale di 6,3 miliardi di euro per incentivare investimenti in strutture produttive nel territorio, senza fare distinzioni tra grandi e piccole imprese o settore di appartenenza.

Obiettivo: ottenere una riduzione dei consumi equivalente a 0,4 milioni di tonnellate di petrolio tra il 2024 e il 2026.

 

Le basi normative, in breve

Il 30 aprile è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la Legge 56/2024 (figlia del Decreto 19/2024) con ulteriori disposizioni urgenti relative al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

L’articolo 38  della nuova legge è incentrato proprio sulla Transizione 5.0, definita come un credito d’imposta per le imprese residenti in Italia che faranno specifici investimenti nel biennio 2024-2025.

 

Esclusi dalla Transizione 5.0

Non possono fare domanda di accesso al credito le imprese:

  • che hanno subìto sanzioni interdittive, ai sensi delle norme sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche;
  • in stato di liquidazione volontaria;
  • in fallimento;
  • in stato di liquidazione coatta amministrativa;
  • in concordato preventivo senza continuità aziendale.

 

Criteri per gli interventi ammissibili al credito

Considerato che si vuole promuovere un nuovo modo di fare impresa, che punta sull’avanzamento tecnologico al servizio dell’ottimizzazione delle risorse, dobbiamo aspettarci che soltanto certi tipi di intervento siano contemplati dalla normativa.

Difatti sono esclusi a priori investimenti energetici legati ai combustibili fossili o che comportano un impatto ambientale elevato.

È possibile accedere al credito d’imposta se l’investimento riguarda:

  • beni materiali strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo – come il fotovoltaico – compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia stessa;
  • software, sistemi, piattaforme e applicazioni che garantiscono il monitoraggio continuo dell’energia autoprodotta e dei consumi, oppure che introducono meccanismi di efficienza energetica.

Altro requisito essenziale d’accesso al beneficio è l’entità della riduzione del consumo di energia.

Le imprese devono conseguire complessivamente un abbassamento dei consumi della struttura produttiva non inferiore al 3%; in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5%.

 

Qual è l’entità effettiva dell’incentivo erogato?

Gli incentivi vengono riconosciuti, in base a quanto disposto dalla normativa, con un’aliquota variabile:

  • per investimenti fino a 2,5 milioni di euro dal 35% al 45%;
  • per investimenti tra 2,5 e 10 milioni dal 15% al 25%;
  • infine, per investimenti tra 10 e 50 milioni dal 5% al 15%.

 

Transizione 5.0: focus sul fotovoltaico

Soffermandoci sull’installazione di impianti fotovoltaici, sono considerati ammissibili i seguenti prodotti:

  1. moduli fotovoltaici prodotti negli Stati membri dell’UE con un’efficienza a livello di modulo almeno pari al 21,5%;
  2. moduli fotovoltaici con celle, prodotti negli Stati membri dell’Unione con un’efficienza a livello di cella almeno del 23,5%;
  3. moduli prodotti nei Paesi UE composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem con un’efficienza di cella almeno pari al 24,0%.

Degno di nota il fatto che l’incentivo è aumentato del 120% nel caso 2) e del 140% nel caso 3).

 

Come partecipare alla transizione green e digitale delle imprese

Fare domanda per accedere al credito è molto semplice: basta presentare una comunicazione al GSE (Gestore Servizi Energetici) e in seguito, periodicamente trasmettere informazioni sullo stato di avanzamento dei lavori, secondo modalità definite con il decreto attuativo.

Occorre peraltro tenere presente che il riconoscimento della sovvenzione è determinato da delle certificazioni rilasciate da un valutatore indipendente, che andrà a verificare la riduzione dei consumi di energia sia prima che dopo l’installazione delle nuove strutture in azienda.

 

Noi di Eneredil promuoviamo la transizione green progettando e installando impianti fotovoltaici personalizzati. Vuoi diventare un’impresa 5.0 nel panorama italiano?

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