Il piano amianto della Regione Emilia Romagna
Il Piano Amianto regionale, in continuità con il precedente del 1996, nasce dal confronto tra i principali soggetti coinvolti nella gestione del rischio amianto, le organizzazioni sindacali e l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
Il Piano si colloca nell’ambito delle azioni previste per il Patto per il Lavoro che ne prevede l’adozione per integrare occupazione, salute e salvaguardia dell’ambiente.
Le linee guida pubblicate dalla Regione Emilia Romagna, definiscono procedure uniformi al fine di facilitare l’attività di micro-raccolta di piccole quantità di Materiale Contenente Amianto (MCA) in matrice compatta.
Viene prevista:
- l’istituzione di archivi di lavoratori attualmente o precedentemente esposti all’amianto
- il rafforzamento dell’attività di vigilanza e controllo
- la presa in carico dei pazienti con mesotelioma
- la definizione di procedure uniformi per la rimozione e lo smaltimento di piccole quantità di materiale contente amianto in matrice compatta da parte dei privati cittadini
Inoltre, si pongono altri obiettivi:
- migliorare i processi di acquisizione delle informazioni sulla diffusione di amianto nelle condotte degli acquedotti
- consolidare le capacità d’analisi dei laboratori
- favorire sistemi più veloci per la rimozione e lo smaltimento di piccole quantità di amianto in matrice compatta da parte dei privati cittadini
Per tutelare ancora di più i lavoratori che sono esposti all’amianto (attualmente o che lo sono stati nel passato), il Piano prevede la costruzione di un programma regionale di assistenza informativa e sanitaria, nei Dipartimenti di Sanità Pubblica delle Aziende Usl, oltre che l’istituzione di una rete regionale per la presa in carico dei pazienti affetti da mesotelioma pleurico.
La maggior parte di questi tumori riguarda infatti persone che sono entrate in contatto con amianto che, se frammentato, produce una polvere che, inalata, può danneggiare le cellule mesoteliali, provocando in alcuni casi il tumore, anche decenni dopo l’esposizione.
Sarà responsabilità dei cittadini agire nel rispetto delle norme di natura sanitaria e ambientale a tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente.
Alla base dell’azione vi è anche la necessità di ridurre i rischi di esposizione all’amianto nell’ambito delle abitazioni civili e i rischi per la collettività derivanti da un non corretto smaltimento dei rifiuti contenenti amianto.
Tra le attività previste anche la mappatura degli edifici con presenza di amianto: scuole di ogni ordine e grado, ospedali e case di cura, impianti sportivi, grande distribuzione commerciale, istituti penitenziari, cinema, teatri, sale convegni, biblioteche, luoghi di culto.
Snellimento delle procedure
Nel Luglio 2019 sono state approvate dalla Giunta Regionale, le informazioni relative alla micro-raccolta dell’amianto.
Intento dei legislatori è definire procedure più semplici per la gestione di segnalazioni da parte di cittadini relative alla presenza di materiali e per il coordinamento delle azioni successive.
- A chi rivolgersi e come segnalare la presenza di una tettoia in eternit?
- Come si deve comportare il proprietario di un immobile dove c’è del materiale contenente amianto?
Per facilitare l’interfaccia con i cittadini, le segnalazioni andranno inviate ai Comuni, i quali attiveranno eventualmente i Dipartimenti di Sanità pubblica per il supporto tecnico e l’Arpa in caso di materiali abbandonati al suolo.
Cosa deve fare un proprietario di immobile contenente amianto?
Il proprietario non è obbligato a rimuovere ad esempio il coperto contenente amianto, ma a mantenerlo in un corretto stato di conservazione.
Bisogna, quindi, effettuare una attenta valutazione, adottando un programma di manutenzione e controllo, individuando un riferimento per la gestione del programma (lui stesso o persona delegata).
Il proprietario dovrà operare nel rispetto della tecnica e dell’attuale normativa vigente rivolgendosi, eventualmente se necessario, a professionisti tecnicamente competenti. In caso di rimozione dovrà avvalersi di ditte che rispondono ai requisiti di legge.
I consulenti Eneredil sono a disposizione per i dettagli ed approfondimenti.