Superbonus 110%: è possibile un’ulteriore proroga?
Il Superbonus al 110%, agevolazione prevista dal decreto Aiuti quater e modificata recentemente dal nuovo governo, potrebbe essere rinnovato.
Per le famiglie, e più in generale per i proprietari di immobili, l’agevolazione con l’aliquota al 110% rappresenta una corsia preferenziale per incrementare l’efficienza energetica della propria abitazione.
La situazione che abbiamo visto dipanarsi in questo lungo 2022 ha aumentato la consapevolezza di una reperibilità niente affatto scontata delle fonti di energia a cui siamo maggiormente abituati.
Da qui l’esigenza di rendersi più autonomi rispetto alle oscillazioni del mercato energetico.
Insieme a questo, il desiderio ben più radicato di avere una casa più green, alimentata il più possibile dall’energia pulita dei pannelli solari.
Il Superbonus ha subito una trasformazione della quale vale la pena ricordare i punti essenziali:
- il taglio delle agevolazioni dal 110% al 90% è stato anticipato al 1 gennaio 2023 (inizialmente era previsto nel 2024);
- lo sconto rimane in essere solo per ciò che è stato realizzato fino alla fine del 2022, dopodiché verrà scalato al 90%.
Ciò non vale per le villette unifamiliari dove è stato completato almeno il 30% dei lavori al 30 settembre 2022, in quel caso il 110% dura fino al 31 marzo 2023; - sempre da gennaio saranno meno le persone che potranno beneficiare del Superbonus, solo i condomini o chi possiede una villetta e ha un Isee sotto i 15 mila euro.
Considerato che il 25 novembre scorso era stata posta la data ultima per presentare domanda, e dunque, non perdere il bonus 110% per tutto il 2023, c’è stato un boom di richieste che ha mandato in tilt i sistemi informatici di comuni e regioni.
Non sorprende che Ance, Abi e Cna abbiano richiesto al governo una nuova proroga del Superbonus. In realtà sembrerebbe che un prolungamento del beneficio sia in corso di valutazione e calcolo da parte del Ministero Economia e Finanze.
Infatti, il Superbonus 110% non costituisce un beneficio unicamente per i proprietari di immobili. Secondo il Censis la spinta del Superbonus al Pil nazionale equivarrebbe a 57 miliardi, creando 700 mila posti di lavoro.
Oggetto della rivalutazione è la scadenza per la Cilas (Comunicazione di Inizio Lavori specifica per il Superbonus).
La proposta sarebbe di portarla al 31 dicembre 2022, il che renderebbe l’agevolazione al 110% valida anche per il 2023, oppure di spostarla addirittura al 15 gennaio 2023.
Se questa opzione dovesse avverarsi, sarà comunque con delle restrizioni. Considerando il caso dei condomini, soltanto coloro che avevano deciso in sede di riunione di presentare la domanda prima del fatidico 25 novembre avrebbero diritto di mantenere l’aliquota al 110%.
Ancora più grigia è la situazione dei crediti d’imposta. In fase di valutazione ci sarebbe anche lo sblocco dei crediti d’imposta già maturati.
Tra le proposte che il Ministero Economia e Finanze sta considerando c’è quella di Ance e Abi di compensare l’1% degli F24 presi in carico dalle banche.
Ad ogni modo, quello dei crediti sarà un nodo difficile da sciogliere e bisognerà scongiurare il rischio di trasformarli in debito pubblico.
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